Decalogo per l’autoeducazione psichica genitoriale
(per genitori super-eroi?)
A cura di
Marco Bertali – psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, autore del libro “Psichiatria come Medicina dell’Anima” – (Centro di Salute Mentale “Alto Isontino” integrato – ASS2 Isontina – Gorizia – tel. 0481 594103);
Susanna Beira Bertali – medico specialista in disturbi della comunicazione, counselor ad indirizzo psico-corporeo secondo il Sistema Rio Abierto (U.O.Riabilitazione Distretto 1 – ASS1 Triestina- Trieste- tel. 040 3997829).
Abbiamo scritto come professionisti per la salute, ma soprattutto come genitori (di Assen e di Anelia) questo sintetico decalogo che auspichiamo riesca a dare qualche lineamento per meglio orientare madri e padri che possono avere – e chi di noi non ne ha-difficoltà relazionali ed educazionali con i propri figli.
La problematica fase culturale e sociale che stiamo vivendo ci spinge ad attività spesso incalzanti e frenetiche, lontano dai bio-ritmi della natura, riusciamo a dare poca presenza ed attenzione a bisogni psico-emozionali propri ed altrui, v’è una generalizzata tendenza consumistico-materialistica che rischia di sradicarci dai valori umani essenziali.
Conseguenza di tutto ciò, ovviamente, l’aumento del disagio interiore giovanile che si conclama anche in fenomeni di dipendenza (televisione, computer, videogiochi, alcol, droghe…) e di bullismo.
Altresì preoccupante è la tendenza a psichiatrizzare sempre di più tale disagio con il pericolo di un’estensione del mercato del farmaco anche a tali fasce d’età (noi facciamo parte della campagna di farmaco-vigilanza “Giù le mani dai bambini”, nata per prevenire le esagerazioni prescrittive che già tanti danni hanno fatto in altri Paesi). Questo decalogo viene offerto come piccolo contributo per diffondere una cultura basata sui valori dell’Anima, sulle sue potenzialità evolutive; certamente diamo solo delle brevi indicazioni teoriche che poi ciascun genitore saprà utilizzare concretamente grazie a saggezza, intuito, creatività e, soprattutto, Amore.
I primi due punti sono di premessa:
- Il rapporto con i nostri figli è una delle più importanti occasioni di verifica del nostro percorso psichico ed esistenziale. Attraverso di loro ci confrontiamo in modo vero e talvolta duro con nodi non sciolti della nostra storia personale. Da loro quindi siamo chiamati inesorabilmente a rilanciarci nella nostra auto-comprensione ed auto-trasformazione. Se a questo non ci apriamo ci incisteremo sempre di più nei nostri dolori e pene e a tali dolori e pene li esporremo.
- Onorarli e rispettarli: è questo il fondamentale e fondante atteggiamento che è bene tenere verso i nostri figli, in ciò affinando ed esaltando la mera autorità genitoriale nel principio etico dell’autorevolezza. Onorarli significa riconoscere in loro quella sacra presenza animica che ci è stata donata ed affidata. Rispettarli significa che ci mettiamo con umiltà a disposizione della loro innocenza ed ingenuità; avendole così recuperate ne potremo poi a nostra volta essere ispirati e guidati.
I prossimi otto punti prevedono che meglio riusciremo a comprendere e sostenere i nostri figli nella loro crescita psichica e di vita se saremo già ad un buon punto evolutivo riguardo ai vari temi che quì di seguito andremo via via a considerare. Altrimenti, come dicevamo, sarà proprio questa l’occasione doverosa per rimetterci in ascolto e in gioco, evitando così di proiettare e di scaricare su di loro questioni nostre ancora insolute.
- L’aspetto che per primo è da considerare nei nostri figli è la loro fragilità di base, la loro insicurezza, la loro vulnerabilità.
Le paure e le angosce che esprimono nei vari modi è bene che fin da subito trovino presenza certa, gambe stabili e braccia forti.
La responsabilità di essere genitori si costruisce appunto sulla capacità di garantire con fermezza queste risposte basiche, radicanti e sostenenti.
- Il secondo aspetto è la pulsione vitale che i nostri figli tendono ad esprimere e a far fluire, talvolta essendone trasportati, anche vorticosamente, rischiando così di venirne travolti. È bene riuscire con delicatezza ad indirizzare ed orientare tale flusso energetico ed emozionale, senza arginarlo o bloccarlo in modo grossolano. Soddisfazione di desideri, gratificazione e piacere di vita,una sessualità armoniosa sono sacrosanti antidoti contro frustrazione, svogliatezza, apatia, aridità, tristezza, sconforto.
- Il terzo aspetto è la capacità o meno che i nostri figli hanno di affermarsi esprimendo con intenzione ed assertività la loro volontà. È questo l’ambito della contrattazione, della contrapposizione, del contrasto, del conflitto, per riuscire ad esercitare il proprio potere personale. Se uno è insicuro ed instabile di certo avrà difficoltà a tutelarsi, a difendersi, ad essere determinato ed impositivo. Il fuoco della rabbia per impedimenti, torti, e soprusi subiti rischia allora di alimentare iper-reattività ambientale e relazionale, potendo anche giungere a manifestazioni di aggressività e violenza. In tal senso il confronto continuo con i genitori, talvolta esasperato in scontro durante l’adolescenza, è palestra di vita per il maturare di queste capacità interpersonali e sociali.
- Il quarto aspetto, il principale per la creazione di rapporti familiari armoniosi ed equilibrati, riguarda l’atmosfera affettiva in cui i nostri figli vengono cresciuti. L’utopia dell’amore incondizionato è necessaria per mantenersi nella propensione e nella protensione verso un sentimento d’amore comunque assicurato e donato, ben lontano quindi da commerci, negoziati o ricatti. Affettuosità, dolcezza, calore, abbracci e baci sono il linguaggio vero e il nutrimento essenziale del nostro cuore, che così si orienta alla leggerezza, alla soavità, alla bene-volenza, alla gratuità, alla solidarietà, alla carità. Così il cuore di ogni famiglia si predispone per battere all’unisono con il cuore di tutte le altre famiglie e del mondo.
- Il quinto aspetto concerne le modalità comunicative familiari ed in particolare se i nostri figli sono messi nelle condizioni di poter esprimere la loro”voce” in libertà, senza particolari timori di sbagliare o di essere giudicati. All’espressione libera e piena è collegata poi la fiducia nella relazione con i genitori e quindi la verità della comunicazione. Il gioco perverso del nascondimento e della bugia deriva proprio dalla percezione reiterata che le proprie parole non sono ascoltate, né accolte, né avvalorate. Inoltre la difficoltà e blocco comunicativo spesso impediscono l’emergere e l’affinarsi non solo delle capacità logico-verbali, ma anche dell’estro creativo-artistico e della risonanza empatica con gli altri; e invece la “musica” e l’armonia del mondo necessitano proprio di ogni singola” nota”.
- Il sesto aspetto si riferisce allo sviluppo del potenziale introspettivo e riflessivo. Viene incentivato se facciamo percepire ai nostri figli l’importanza del fermarsi, dello staccare dalle incombenze e dagli impegni della giornata, dello “stare”. Questo permette di guardarsi interiormente, di non lasciare indietro o abbandonare parti di noi, di vedere e comprendere disagi e dolori, ma anche di diventare più consapevoli di talenti, inclinazioni e risorse personali. Comprensione, intuizione, saggezza, visione interiore, ascolto dei sogni: anche così si comincia a disvelare la magia trasformativa e la “luminosità”della nostra Anima.
- Il settimo aspetto riguarda gli squarci che offriamo ai nostri figli sull’intendimento del profondo legame che ciascuno di noi ha non solo con gli altri, ma anche con il mondo e l’universo in cui siamo posti. Cogliere la realtà che va al di là della nostra presenza individuale significa percepire l’osmosi con il cosmo, con il Tutto, significa ricondursi all’ Uno. Raccordarsi alla dimensione spirituale e alla sacralità della nostra vita ci prepara all’incontro con la religiosità, con il divino, con l’Unica Fonte dalla quale proveniamo, nella quale stiamo (più o meno consapevolmente) e nella quale torneremo: è in questo modo che i nostri figli potranno giungere in semplicità e verità, senza eccessi dogmatici, al ringraziamento, all’inchino e alla preghiera nel Cuore.
- L’ultimo aspetto, alla luce di tutti quelli precedentemente considerati, riguarda quanto noi riusciamo a passare ai nostri figli attorno al senso e al valore della vita e conseguentemente alla sua realizzazione più piena. È bene che la vita personale venga recepita come mandato per la testimonianza e la manifestazione oltre che di se stessi di quella Volontà trans-personale e trascendente che attraverso ordinamenti sottili guida al bene, all’armonia e alla pace . Le nostre piccole opere diventano allora importanti e determinanti tasselli di quell’unica e grandiosa opera che promana e si diffonde dall’intento creativo divino. Donare questa comprensione e questa missione ai nostri figli è l’insegnamento più prezioso che possiamo loro tramandare e, con Amore, consegnare.